Freccia Vallone 2020, Marc Hirschi doma il Muro di Huy allo sprint!

Marc Hirschi ha conquistato la Freccia Vallone 2020. Il corridore del Team Sunweb si è imposto nella classica belga bruciando la concorrenza nella volata decisiva sul Muro di Huy: rimasto coperto fino alla fase decisiva, è uscito per lanciare lo sprint a circa 150 metri dalla conclusione, non dando possibilità di replica ai propri avversari. Alle sue spalle sono arrivati un sorprendente Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) e il canadese Michael Woods (EF), che aveva lanciato l’allungo finale utilizzato come trampolino di lancio dal giovane svizzero. In top five anche Warren Barguil (Arkea-Samsic) e Daniel Martin (Israel Start-Up Nation), risaliti nel finale dopo che Richie Porte (Trek-Segafredo) aveva provato a scremare il gruppo con un’accelerazione. Il miglior italiano al traguardo è Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick-Step), diciannovesimo.

La corsa parte subito ad alto ritmo, con numerosi tentativi che animano i primi chilometri, almeno sino a quando Mauri Vansevenant (Deceuninck-QuickStep), Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen – Baloise), Mathijs Paasschens (Bingoal – Wallonie Bruxelles) e Marlon Gaillard (Total Direct Energie) riescono ad allungare, ricevendo il benestare del gruppo. Annullati i tentativi di contrattacco, infatti, il plotone si rilassa, concedendo rapidamente spazio, fino ad un margine che arriva a sfiorare i dieci minuti dopo sessanta chilometri di corsa.

A quel punto Ineos Grenadiers, Sunweb e UAE Team Emirates mettono ciascuna un uomo a contenere il distacco, che inizia così a diminuire progressivamente. A metà corsa il ritardo è ancora di 6’40”, ma con l’approccio al circuito il ritmo inizia ad aumentare, con anche altre squadre che vogliono portarsi davanti per tenere sotto controllo la situazione.

Sul primo passaggio della Côte d’Ereffe iniziano inoltre anche alcuni scatti, con Kobe Goossens (Lotto Soudal) e Ide Schelling (Bora-hansgrohe) che allungano, raggiunti da Thomas Sprengers (Sport Vlaanderen – Baloise). Su questo terzetto rientrano rapidamente altri contrattaccanti, provocando la reazione del gruppo che non tarda a chiudere. Nel falsopiano che porta alla salita successiva arriva una nuova accelerazione, dalla quale nasce un nuovo tentativo di contrattacco di Schelling, questa volta con Alessandro De Marchi (CCC Team), in vista della salita successiva.

Alla prima scalata del muro di Huy il ritardo è di 3’50” per gli inseguitori, con il gruppo invece a sei minuti. Nella tornata successiva la situazione non cambia nella sostanza, con i due contrattaccanti che si avvicinano, ma senza riuscire a rientrare, mentre il gruppo controlla senza troppa fatica, per poi accelerare dopo la Côte du Chemin de Gueuses, dove perde contatto Tom Dumoulin (Jumbo-Visma). All’imbocco della penultima scalata verso l’arrivo la coppia di inseguitori si trova così a 2’10” dalla testa della corsa, dalla quale il gruppo paga invece un ritardo di 3’10”. Sul Muro di Huy il gruppetto al comando si spezza, con Vansevenant e Paaschens che si avvantaggiano sugli altri, mentre De Marchi stacca Schelling tra gli inseguitori.

Nel successivo tratto di discesa Vansevenant si libera anche dell’ultimo compagno di fuga e prosegue con la sua azione solitaria, con poco meno di 1’30” di margine sul plotone. In questa fase si muovono prima Stan Dewulf (Lotto Soudal) e soprattutto Rui Costa (UAE Team Emirates), entrambi ripresi dal gruppo, con l’ultimo sforzo della Sunweb. Ripresi tutti gli inseguitori, Vansevenant prosegue con circa un minuto di margine. Sulla penultima salita di giornata parte allora Rigoberto Uran (EF), che guadagna una ventina di secondi sul plotone ma non trova compagni di sortita. Davanti il belga Vansevenant prosegue nella sua azione, ma scivola in una curva a tre chilometri dall’arrivo, rialzandosi presto ma venendo ripreso dal colombiano. I due comunque vengono riassorbiti dal plotone prima del Muro finale.

Sulle rampe più dure Richie Porte (Trek-Segafredo) prova a forzare l’andatura, andando su con un passo sostenuto ma senza uno scatto secco che metta in crisi in favoriti. A circa 300 metri dall’arrivo si muove allora Michael Woods (EF), che battezza il lato destro della carreggiata per provare l’affondo. Il risultato più importante è che Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) non ha le gambe per reagire, mentre risponde perfettamente Marc Hirschi (Team Sunweb), il quale rilancia a 150 metri dall’arrivo e vince di netto sul Muro di Huy. Alle sue spalle Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale) salta negli ultimi metri Woods, il quale si deve accontentare del terzo posto. Michal Kwiatkowski (Ineos-Grenadiers) è sesto, Pogacar nono.

Ordine d’Arrivo Freccia Vallone 2020

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